"Dice quello che intende e ha sempre fiducia in se stesso/è solo un clown", cantava Stephan Krawczyk nel 1982, quando era ancora un apprezzato cantautore. Avrebbe potuto continuare a mantenersi in equilibrio sulla linea sottile di ciò che era solo ammissibile sotto la maschera del clown. Ma le sue canzoni sono diventate sempre più critiche. A lungo andare, la SED non tollerava questo funambolismo. A Stephan Krawczyk è stato vietato di esibirsi, è stato perseguitato dalla Stasi, infine è stato arrestato e deportato in Occidente. Nel film di Jürgen Haase, egli ripercorre la sua giovinezza, i conflitti nella DDR e la sua vita dopo l'espulsione. Il risultato è un ritratto molto personale del cantautore.

In conversazione
Stephan Krawczyk
Cantautore, Berlino

Prof. Jürgen Haase
Studioso di cinema e regista, Berlino