"Les Fleurs du Mal" (I fiori del male) di Charles Baudelaire sono tra le pietre miliari della letteratura mondiale. pubblicate per la prima volta a Parigi nel 1857, provocarono inizialmente uno scandalo che portò Baudelaire in tribunale. Allo stesso tempo, le poesie contenute in questo volume iniziarono ad avere un impatto enorme. Nella letteratura come nell'arte, esse gettano le basi di una nuova estetica che fa esplodere l'idea classica dell'unità di bellezza e bontà.

Partendo dal disegno a carboncino di Odilon Redon "Fleur du Mal" (Fiore del Male) della Collezione Scharf-Gerstenberg, realizzato intorno al 1890, la mostra compie un viaggio attraverso l'arte del primo modernismo fino alle opere contemporanee per illuminare l'estetica di Baudelaire nei suoi vari aspetti, nelle sue conseguenze e nei suoi effetti collaterali. Oltre a una selezione di opere create in diretta connessione con le poesie, l'attenzione si concentra soprattutto sui singoli temi presenti nei "Fiori del male".

Tra questi, lo "spleen" o la depressione (tema a cui Baudelaire dedicò gran parte della sua poesia), le consolazioni dell'erotismo e dell'ebbrezza, ma anche le promesse di dolci surrogati o il kitsch e l'estetizzazione della malattia e della decadenza. L'idea dell'eccessivo, del dilagante e del rigoglio selvaggio gioca qui un ruolo importante. Spesso, infatti, è solo attraverso l'esagerazione che la bontà inizia a sconfinare nel male.

Catalogo della mostra

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Sandstein-Verlag, con testi di Benjamin Loy, Thomas Röske, Hans von Trotha e altri (copertina rigida, 176 pagine , 140 illustrazioni a colori , 38 euro ).

Il curatore

La mostra è curata da Kyllikki Zacharias, responsabile della Collezione Scharf-Gerstenberg.

Una mostra speciale della Nationalgalerie - Staatliche Museen zu Berlin