Centro di Documentazione sui Lavori Forzati Nazionalsocialisti Chiuso
Stiftung Topographie des Terrors
Dei 3000 campi di lavoro forzato nazionalsocialisti disseminati in tutta Berlino è rimasto oggi soltanto quello di Schöneweide. Le 14 baracche in muratura, che dovevano ospitare 2000 lavoratori, vennero costruite da Albert Speer nel bel mezzo di una zona residenziale. Dal 1944 al 1945 vennero internati qui militari italiani, civili di diversi paesi e donne provenienti da campi di concentramento.
Nel 2006 ha aperto in questa area il Centro di Documentazione sui Lavori Forzati Nazionalsocialisti (Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit) e successivamente, nel 2013, è stata inaugurata la mostra permanente „Alltag Zwangsarbeit 1938–1945“ („Quotidianità dei lavori forzati dal 1938 al 1945), dalla quale emerge con chiarezza quanto fosse diffusa la pratica del lavoro obbligato durante il Nazionalsocialismo. Oggetti, fotografie e installazioni multimediali testimoniano in che misura il massiccio impiego del lavoro forzato fosse una prassi organizzata, quale fosse il quotidiano lavoro nel lager e il contatto con cittadini i tedeschi e come le diversità di trattamento dipendessero dalle ideologie razziste. Alcune biografie selezionate ripercorrono la vita di donne, uomini e bambini deportati da quasi tutta Europa.
La visita guidata permette di accedere alla baracca numero 13 nella Köllnische Straße, quella meglio conservata, dove sono ancora riconoscibili nel seminterrato le scritte lasciate sui muri da prigionieri italiani.