La collezione di Christian e Karen Boros è costituita da opere d'arte internazionali che vanno dal 1990 a oggi ed è ospitata in un luogo assai inusuale, un bunker costruito nel 1942 che, dopo essere stato utilizzato nel primo dopoguerra dall'Armata rossa come prigione, è diventato magazzino per la frutta tropicale proveniente da Cuba e infine, dopo la caduta del muro, è stato trasformato in un locale tecno. Christian Boros ha fatto ristrutturare i cinque piani del bunker in modo da poter ospitare opere spesso di grande formato, che gli artisti stessi sono stati chiamati a installare.
In seguito alla prima mostra, inaugurata nel 2008, è ora visitabile una seconda esposizione di 130 lavori realizzati da 22 artisti, tra cui allestimenti di Klara Lidén, dipinti di Thomas Scheibitz, fotografie di Wolfgang Tillmans, una installazione di Tomás Saraceno e un albero di sei metri realizzato da Ai Weiwei con legname deperito di palude. Una serie di artisti che lavorano con il suono, come Alicja Kwade e Michael Sailstorfer, hanno creato installazioni acustiche di grande suggestione che funzionano bene sul cemento nudo e spesso dei muri. Lungo il percorso espositivo si potranno scoprire anche giovani artisti berlinesi meno conosciuti. La Sammlung Boros è accessibile dal giovedì al sabato solo su visita guidata, a cui ci si può iscrivere dal sito web.